VIAREGGIO. “Un consiglio comunale difficile, aspro e sofferto quello di ieri: con la dichiarazione di dissesto il sindaco e le forze politiche hanno ufficializzato il drammatico stato dei conti pubblici. Ora, senza suscitare ulteriori allarmismi, ci sono le condizioni per fare definitiva chiarezza e pulizia”. Così Manuela Granaiola, senatrice viareggina del Pd, analizza il consiglio comunale conclusosi con le dimissioni del sindaco Leonardo Betti.

“Si è avviata concretamente la fase del riordino traendola anche fuori da vecchie, consolidate, diffuse e radicate pastoie che tante colpe hanno avuto nel declino di questa città. Sappiamo tutti che le responsabilità di questo stato di cose affondano le proprie radici nel lontano passato: spetterà ai tecnici individuare le eventuali responsabilità ed agire di conseguenza.

“Ora è tempo di guardare al futuro e il sindaco, presentando le sue dimissioni, ha riconosciuto la necessità di offrire un segnale forte di discontinuità con il passato. Lo considero un gesto significativo e importante seppur giunto al limite dei ‘tempi supplementari’: ora bisogna essere conseguenti e fare. Al centro di ogni scelta e decisione ci deve essere la città con i suoi mille problemi.

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

“Ci sono 20 giorni entro i quali il sindaco deve indicare, prima di tutto, poche concrete linee d’intervento, le priorità essenziali e le azioni da intraprendere. 20 giorni per confrontarsi con le rappresentanze economiche e sociali della città. 20 giorni per ri-costruire una maggioranza che sia in grado di guidare una fase così difficile. Ora non ci servono estenuanti incontri per redarre termini e documenti, per limare virgole e punti in qualche chiusa stanza: nei giorni passati se ne sono scritti anche troppi e sono serviti assai poco. I viareggini hanno bisogno di un sindaco che scommetta sulla città, sulle sue potenzialità e che sappia ricostruire un saldo ed ampio consenso intorno a poche essenziali linee di intervento. Un consenso capace di contrastare efficacemente inevitabili tensioni e difficoltà.

“In questi venti giorni quello che deve essere assolutamente evitato è un reiterato giro di giostra di nomi, poltrone e ruoli. Il segnale deve essere chiaro: comprovate competenze politiche, amministrative ed anche tecniche. Donne ed uomini scelti perché capaci di gestire una situazione così complessa ed anche compromessa. Si tratterebbe veramente di una grande, vera innovazione politica: un’iniezione di fiducia e credibilità. Non si tratta di una indiscriminata critica agli assessori uscenti; non è così e questa polemica non mi interessa. Di fronte ad una situazione eccezionale, eccezionali devono essere le decisioni le cui responsabilità, alla fine, sono tutte nelle mani del sindaco. Certo è che se questi 20 giorni trascorressero invano si sarebbe sprecata l’ultima possibilità.

“Un’ultima considerazione proprio sulla politica cittadina, quasi uno sfogo: non credo sia sempre stato giusto ricondurre l’aspro confronto che si è sviluppato intorno alla amministrazione negli ultimi mesi ad una mera questione di poltrone e correnti. Io credo si sia trattato, invece, di una vera, dura discussione sui problemi e sulle prospettive della città e del suo governo. Una discussione che non riguardava solo il Partito Democratico e che forse avrebbe meritato ben altra lettura”.

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“Ora è il momento di stare vicini a Betti, servono massima unità e responsabilità”

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